A giudicare dal 53° Rapporto Censis sulla situazione sociale del nostro Paese relativo all’anno che volge al termine e uscito pochi giorni fa, lo smartphone è il vero protagonista della vita comunicativa degli italiani di tutte le età. Dal 2009, durante il quale solo un timido 15% della popolazione ha iniziato ad approcciarsi a questa nuova dirompente tecnologia del quotidiano, quest’anno quasi il 74% ne fa un utilizzo costante, tanto da essere considerato ormai un oggetto di culto, icona di stile e di moda, oltre che mezzo di comunicazione. Come spesso accade con le nuove tecnologie, i pionieri dell’utilizzo sono stati i giovani under 30, ma pian piano si è registrata un’impennata anche tra gli adulti sopra i 40 anni, tanto che oltre il 50% dei possessori ha dichiarato di controllare il proprio smartphone come primo gesto dopo la sveglia del mattino o come ultimo, prima di addormentarsi.
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Se il 2018 verrà ricordato come l’anno in cui il numero di smartphone ha superato il numero di televisori nelle famiglie italiane, quest’anno, grazie alle cosiddette smart tv, il distacco si è accorciato nuovamente. Infatti, non solo nelle case in cui sono presenti giovani adulti o minori si trovano device che permettono ai televisori di collegarsi a internet: a quanto pare anche gli over 65 si stanno appassionando a queste tecnologie e le fruttano a pieno.
Inoltre, quest’anno il numero delle persone con diete mediatiche solo audiovisive è sensibilmente diminuito. Il 73,5% della popolazione ha superato il digital divide e un terzo degli italiani ha una dieta mediatica ricca ed equilibrata, al cui interno trovano spazio tutti i principali media: audiovisivi, a stampa e digitali, nonostante il disinteresse dei giovanissimi verso la carta stampata resti costante.
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Il rapporto Censis spiega anche come i media siano in grado di influenzare l’umore degli italiani. I più scontenti della società in cui viviamo sono coloro che si informano attraverso telegiornali, giornali radio e quotidiani, mentre i più avvezzi ai social network si dividono quasi equamente tra ottimisti (22% circa) e pessimisti (24% circa). Facebook (48,6%) raggiunge l’apice dell’attenzione tra gli utenti classificati come “esibizionisti”, i quali pubblicano spesso foto e video per esprimere le proprie opinioni e stati d’animo.
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Anche in tema di connettività, l’Italia è risalita di sette posizioni rispetto al 2018, passando dalla ventiseiesima alla diciannovesima posizione, ma per sapere se prossimamente si riuscirà a entrare nella cosiddetta gigabit society, ipotizzata dalla Commissione Europea e ancora molto discussa, bisognerà attendere il prossimo futuro.
Alessandra Rinaldi