“Se vuoi puoi: dieci strategie per ottenere ciò che vuoi nel business e nella vita” di Roberto Cerè

Iniziamo questa recensione con una piccola premessa: come Sistema Generale, ogni cosa che inseriamo e mettiamo a disposizione dei nostri lettori, ha sempre uno scopo ben preciso e, spesso, deriva dalle nostre esperienze personali.
Così, scoperto quasi per caso, oggi abbiamo deciso di proporvi la recensione non di un semplice testo-manuale, ma di farvi conoscere un vero e proprio programma di crescita personale e professionale, nato dalla mente esplosivamente carismatica di Roberto Cerè, intitolato “Se vuoi puoi: dieci strategie per ottenere ciò che vuoi nel business e nella vita” edito dalla Mind Edizioni.

Roberto Cerè, è ormai divenuto famoso, praticamente ovunque, grazie alla sua straordinaria capacità di comunicazione e concretezza, che ha messo la sua professionalità al servizio di chiunque voglia realmente dare una svolta alla propria vita, riprogrammandola da zero se necessario.
È un mental coach, un motivatore psicologico che sa parlare alle persone, mago del marketing e autore di best sellers, creatore di un sistema completo e trasversale, alla portata di tutti, per aiutare le persone a realizzare i loro sogni senza trucchi e magie, semplicemente strapazzandogli il cervello per riportarlo sulla via, vera e concreta, del successo. Non parliamo di un santone o un guru, ma di un uomo reale che ha messo al servizio di chiunque voglia veramente mettersi alla guida della propria vita per ottenere risultati importanti e implementare le competenze professionali. Fondatore e presidente del MICAP – Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni –, ha generato due collane editoriali sempre in continua evoluzione, si è laureato a pieni voti in economia aziendale, per molti anni è stato il coach della scuderia Ferrari – motivo per il quale la prefazione di questo libro è proprio di Jean Todt, solitamente restio a queste concessioni- ma anche di altre grandissime aziende prestigiose italiane ed estere.

“Se vuoi puoi”, come scrive Jean Todt, è un concentrato di concretezza in grado di condurre ed insegnare, chiaramente e in modo preciso, come arrivare a “vincere nel business, nella vita e con sé stessi”. Parliamo di un volume che contiene in sé tutte le caratteristiche e gli strumenti  necessari per crescere professionalmente e personalmente, mostrando e suggerendo come la via della perseveranza e della tenacia, in accoppiata con la chiarezza di obiettivi, la consapevolezza dei propri mezzi e la rapidità decisionale, fanno la differenza.Ma la cosa che personalmente trovo più entusiasmante, è che non parliamo di un semplice libro da leggere. Piuttosto lo definirei un programma da completare, da rendere proprio e nel quale mettere molto di noi per riprogettare la nostra vita. Strutturato in modo crescente, è un viaggio dove l’autore sembra quasi prenderti per mano e, di pagina in pagina, accendere una luce sempre più forte sul nostro mondo personale e che ci circonda, portando ognuno di noi ad analizzarlo, scrivere di esso, disegnarlo ed  immaginarlo intensamente per, alla fine, realizzarlo.
A meno che non vi sentiate arrivati e perfettamente soddisfatti – cosa che, ve lo dico, se lo credete vi state prendendo in giro – questo libro vi aiuterà a cambiare la rotta della vostra vita e del vostro business, facendovi capire cosa mettono in pratica di diverso le persone di successo, insegnandovi ad ottenere quello che realmente volete nella vita, volendolo intensamente, conoscendo le giuste strategie – applicandole – e non semplicemente sognandole.
“Pianifica il futuro”, “Affronta la realtà” e “Decidi e Agisci” sono le tre fasi che scoprirete iniziando questo viaggio, ed ognuna di esse vi svelerà le verità – che probabilmente date per scontato o a cui non avete mai dato peso -, i problemi, – che vi bloccano, vi fregano e vi ancorano ad un palo -, le strategie – per esplodere letteralmente nella vostra nuova vita-.

Decidendo di lanciarvi in questa lettura, scoprirete che è la chiarezza degli obiettivi che distingue i professionisti di successo, i leaders coinvolgenti e le persone realmente felici dalle persone “ordinariamente ordinarie”. Comprenderete in modo analitico ciò che vi sta limitando e ciò che vi sta facilitando, quali sono i vostri conflitti e (ri)scoprirete le potenzialità che vi contraddistinguono. Imparerete che l’azione senza una direzione ben precisa, altro non è che uno spreco di energia e che la passione se non ha una direzione ben precisa, resta e resterà solo confusione.
Costruirete la vostra bussola personale per orientare ed orientarvi nelle decisione future. Riuscirete a trasformare un vostro obiettivo in un risultato reale, capendo cosa e come dovrete decidere ed agire.

Insomma, questo potrebbe non essere un semplice libro, ma il vero e proprio cambiamento di voi stessi e della vostra vita. Magari quello che sogna(va)te da tempo e che non avete mai avuto il coraggio di mettere in atto.

Francesca Tesoro

Inner Workings: corazón o cerebro?

Paul es un hombre soltero de mediana edad que trabaja en “Boring, Boring & Glum”, hace un tedioso trabajo de entrada de datos y tiene su cerebro constantemente en desacuerdo con su corazón sobre lo que se debe hacer. El primero manda a todo el cuerpo de forma racional y constantemente lo asusta para que no haga nada emocionante y arriesgado, pidiéndole los deseos que su corazón requiere todos los días, el segundo intenta en todos los sentidos encaminarlo hacia lo que es más fascinante y lo que realmente desea. , luego cediendo al control del cerebro.

“Inner Workings”, un cortometraje de 2016, producido por Walt Disney Animation Studios y dirigido por Leo Matsuda, es una historia sobre las luchas diarias entre nuestro cerebro extremadamente racional y responsable y nuestro corazón puramente espontáneo. El protagonista del cortometraje, en realidad, no es Paul sino sus órganos que influyen en su acción en el cortometraje, la atmósfera, el estilo y sobre todo los colores y formas. Visto más de cerca, en el mundo donde el cerebro se siente a gusto, representado por la oficina, todo es cuadrado, rígido y organizado, casi monocromático y con rasgos extremadamente tristes. Al contrario, el mundo del corazón es sinuoso, ruidoso, colorido, divertido y cautivador.
Pero el corazón y el cerebro, como es normal, deben trabajar juntos para ayudar a Paul a encontrar la felicidad y sólo lo conseguirán al final, después de varios intentos, algunos de mandar espasmódicamente, otros de arriesgarse con la misma frenética.


Este cortometraje puede considerarse una exploración psicológica de cómo nuestros miedos y nuestra lógica a menudo entran en conflicto y, en ocasiones, tienen la capacidad de impedirnos lo que necesitamos. En los pocos minutos que se desplaza por la pantalla es absolutamente brillante, rápido y contundente, haciendo preguntas y abordando la brecha del “corazón o el cerebro” de una manera absolutamente realista y perfecta.
En sus cortometrajes, Disney tiene la capacidad de abrir puertas a temas intrínsecos e importantes, adoptando siempre un estilo amable y divertido, haciendo que la gente reflexione, sin perder el espíritu de alegría que se ha transmitido de generación en generación.

Deben considerarse una herramienta de la que aprender algo nuevo y, en este caso, el mensaje más importante es que nuestro cerebro, por sí solo, no puede gobernar el corazón y viceversa.
Ambos deben convivir y hacer que nos comportemos con naturalidad. Cada parte, de nosotros o de nuestro cuerpo, juega un papel fundamental y cada una de ellas no puede vivir materialmente sin el aporte del otro. No solo desde el punto de vista anatómico -que es más que evidente- sino también y sobre todo desde el punto de vista emocional y psicológico.

De hecho, por mucho que se nos eduque desde la niñez para hacer las cosas correctas de la manera correcta y en el momento adecuado, siguiendo la cabeza más que el corazón, es absolutamente importante reconectarnos y recordar a quienes nos rodean la importancia de escuchar incluso la parte más instintiva y oculta de nosotros que, con demasiada frecuencia, dejamos de lado convencidos de que no nos lleva a ninguna parte.
En cambio, en el cortometraje como en la realidad, cuando escuchamos nuestro corazón, terminamos encontrando realmente lo que nos falta, aunque también sea una cosa racionalmente insignificante que sin embargo se convierte en esa carga y la alegría de seguir avanzando.
Por último, un aplauso especial en la historia de “Inner Workings”, ¡la vejiga se merece! Pero ciertamente no te diré por qué, dejándote con otra inspiración para ver este cortometraje.

Después de todo, solo dura seis minutos, lo suficiente y eso podría hacer que dejes todo y salgas corriendo y, de verdad, ¡lo que podría hacerte sentir genial ahora mismo!

Articolo di Francesca Tesoro

Traduzione di Sara Trincali