Piccolo manuale delle decisioni strategiche di Mikael Krogerus e Roman Tschäppeler


Se vi dicessero “Esiste un manuale delle decisioni strategiche?”, voi cosa rispondereste? A cosa pensereste? Ma prima di tutto, sapreste definire cosa è realmente una decisione strategica?

Partiamo proprio da questo interrogativo.

Le decisioni strategiche sono scelte che necessariamente interessano un lungo periodo temporale e per questo motivo non sono facilmente modificabili richiedendo un investimento di risorse permanente.

Detta così sembra una cosa complicatissima, invece non lo è affatto, o meglio, non lo è se si ha una rappresentazione grafica davanti agli occhi che permette di sintetizzare mentalmente il percorso che le nostre decisioni potrebbero percorrere e gli obiettivi che, in questo modo, potrebbero essere raggiunti.

Mikael Krogerus, classe 1976 redattore del magazine svizzero NZZ e  Roman Tschäppeler, nato nel 1978 e fondatore del sito di comunicazione guzo.ch, hanno creato questo Piccolo manuale delle decisioni strategiche edito dalla Rizzoli, condensando in un solo testo, una serie di modelli applicabili alla nostra vita reale, qualsiasi essa sia.

Mikael Krogerus e Roman Tschäppeler

Nelle “Istruzioni per l’uso” riportate all’inizio del volume, gli autori scrivono che questo libro è per tutti coloro che hanno a che fare con le persone, dalle maestre d’asilo ai top manager, per prendere le decisioni giuste al momento giusto, per motivare e conoscere meglio sé stessi e i propri collaboratori, per imparare a modificare le cose e riuscire a lavorare in modo più efficiente, per affrontare le situazioni più complicate trovando la soluzione migliore per le piccole e grandi sfide della (nostra) vita.

In questo volume dalle dimensioni tascabili ma dal ben più grande peso finale, sono contenuti cinquanta modelli-matrici, alcuni conosciuti e altri meno, che stimolano la riflessione personale non per fornire soluzioni predefinite e preconfezionate ma soluzioni applicabili. 

Concepito come un quaderno di esercizi, permette al lettore di entrare in sintonia con il modello che si legge, capirlo, metabolizzarlo ed infine provarlo materialmente e se proprio non si è disposti a provarlo materialmente, quanto meno a provarci sulla carta, avendo a disposizione una parte del libro dedicato alla creazione dei propri modelli personali.

Questi modelli, raggruppati in sezioni che disegnano un percorso ben definito – Come Migliorarmi, Come Capirmi Meglio, Come Capire Meglio Gli Altri, Come Migliorare gli Altri – sono un ottimo strumento da attuare quando la mente deve gestire il caos dei nostri pensieri e, per questo, sviluppa sistemi per gestirlo, strutturarlo, osservarlo e superarlo. Lo scopo del modello è quello di ridurre la complessità di quel caos spostando la concentrazione sull’essenziale per dissolverlo. Non è certamente statico, esatto e valido per tutti, ma rappresenta il risultato del pensare attivamente che a sua volta diventa la soluzione, tant’è vero che ogni modello è sempre uguale al proprio osservatore. 

I giovani autori, ai quali tra l’altro si è anche interessato il London Business Forum – un forum on line dedicato a far circolare il pensiero di leader e  pensatori di business di maggior successo su argomenti come leadership, innovazione, benessere e risorse umane – ci suggeriscono anche come leggere questo libro e bisogna dargli decisamente ragione.

Le modalità di lettura sono due, una all’americana ed una all’europea e si differenziano per il comportamento che sta alla base e l’approccio che si preferisce avere nel seguire questo percorso.

Generalmente gli americani prediligono il comportamento definito trial and error, cioè, fai qualcosa, sbagli, impari, fai tua la teoria (dell’errore) e provi di nuovo.

Gli europei invece sono più teorici, perciò seguono lo schema del leggere attentamente la teoria, riflettere su di essa, fare qualcosa, sbagliarla, analizzare l’errore, migliorare, riprovare.

Che uno legga questo Piccolo manuale delle decisioni strategiche all’americana o all’europea, poco importa, l’importante è leggerlo perché i modelli di questo libro sono imbevuti di pragmaticità, semplici e semplificatori, schematici e stimolanti, aperti e fonte di sviluppo. Per noi stessi e per gli altri.

E considerato il famoso Black Friday in arrivo, sappiate che esiste un modello anche per scegliere il regalo giusto, è a pagina 33. Provate a leggerlo e testate il suo funzionamento.

In fondo, fare regali è un terreno davvero minato, chissà che un modello non possa evitarci figuracce!

Francesca Tesoro